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UNA PIAZZA PER DUE..





...eh sì...come vi ho accennato nel post prima di questo, Piazza Savona (che è un pò il cuore della città) è divisa tra due Borghi..adesso parleremo del secondo Borgo che ospita questa piazza, il Borgo di San Martino. Se potessimo tornare indietro nel tempo e seguire il tracciato poligonale delle mura della città di Alba (risalenti ad un periodo compreso tra la fine del II secolo a.C. e l'inizio del I secolo dell'Impero), ci accorgeremmo che, a Sud, esse definiscono la città romana nel centro ideale del Borgo di San Martino: la zona di Via Mazzini. La porta meridionale del Cardo (situata quasi certamente nella zona di Via Vittorio Emanuele all'incrocio con l'attuale Via Mazzini), e quella di San Martino (situata leggermente oltre verso Piazza Savona quando il tracciato delle mura medievali inglobò nuovi territori), potrebbero essere testimoni dei più grandi avvenimenti di oltre 2000 anni di storia.In particolare la Porta di San Martino si apriva sulle Langhe e verso il mare: era il luogo che vedeva transitare, più di ogni altro, le merci in entrata e uscita verso la Liguria. La porta prese nome da un'antica chiesa dedicata a San Martino, che sorgeva nello spazio interno alle mura medievali, quasi all'imbocco dell'attuale Via Maestra. Le fondamenta del muro orientale furono ritrovate nel 1930, durante gli scavi per la costruzione dei nuovi palazzi che s'affacciano sulla piazza, ed erano appoggiate su tre piloni che sorreggevano l'acquedotto romano all'ingresso della città.Il luogo, ricordato come Piazza XX Settembre, oggi non esiste più. Questa zona situata fuori la cinta muraria romana e divisa da quella medievale, accoglieva nei mesi di settembre ed ottobre centinaia di arbi ricolmi di uva che giungevano dalle colline albesi.La piazza, durante l'anno, era luogo anche delle fiere ed era nota per il mercato delle gore e delle canne usate nei vigneti.Nel Borgo di San Martino si cercava anche l'amore a buon prezzo, prassi alimentata probabilmente dalla presenza dei militi della guarnigione del castello e dalla gente di Langa che veniva in città nei giorni del mercato e delle fiere. Il bordello, ricordato per la sua eleganza e chiamato Casin cit, operava in Vicolo del Pozzo, quasi nel cuore del borgo, in concorrenza con un altro meno bello, chiamato El gròs, situato in Vicolo San Biagio. Lo stemma del borgo, dicono gli attuali organizzatori, fu probabilmente scelto e assegnato dal gruppo del Comune quando intesero rifondare il Palio.Anche in questo caso, i metalli e gli smalti argento e verde non seguono le regole araldiche.I simboli sono aderenti al carattere del borgo: uno scudo d'argento su cui compeggiano un elmo, una spada, e tre gigli di Francia.I gigli richiamano la dominazione Angioina del XIII secolo, mentre l'elmo e la spada vorrebbero significare la forza e la combattività della gente del borgo. Vittorie: 1973, 1992












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